Il progetto “Caro Linder…” ruota attorno all’archivio “ALI-Erich Linder”, conservato a Milano presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (FAAM). L’archivio raccoglie principalmente la corrispondenza professionale dell’agente letterario Erich Linder (1924-1983), che dal 1951 al 1983 è stato a capo dell’ALI (Agenzia Letteraria Internazionale), fondata da Augusto Foà e poi diretta dal figlio Luciano Foà, del quale Linder è stato collaboratore sin dal dopoguerra.
Il progetto è stato finanziato dal MUR nell’ambito dei bandi PRIN 2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) e coinvolge l’Università degli Studi di Padova e l’Università di Milano Statale, che lavorano in stretta sinergia con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
L’obiettivo principale del progetto consiste nella valorizzazione del notevole potenziale filologico dell’archivio editoriale dell’ALI. Accanto a documenti di carattere strettamente amministrativo, la corrispondenza si rivela infatti ricca di materiali estremamente preziosi per ricostruire le storie compositive dei testi e le storie editoriali dei libri: i corrispondenti di Linder, infatti, spesso rivelano all’agente informazioni preziose sulle opere in corso di elaborazione o in via di pubblicazione, protestano per i tradimenti dei traduttori (spiegando le ragioni profonde della loro poetica) o chiedono a Linder consigli sui loro lavori, ottenendo suggerimenti di carattere strutturale, formale o persino (anche se più raramente) un editing puntuale. Inoltre vengono discusse le collocazioni nei cataloghi, le strutture degli indici, le caratteristiche peritestuali delle edizioni.
Erich Linder è stato il principale agente letterario del secondo Novecento: ha rappresentato circa il 60% dei principali autori italiani, ed è stato il tramite della penetrazione della letteratura straniera in Italia, e della letteratura italiana all’estero. Chiamato anche “l’editore degli editori”, o “il sindacalista degli scrittori”, Linder si è conquistato un ruolo di primo piano negli studi di storia dell’editoria. Addentrarsi nell’archivio ALI-Erich Linder significa scoprire i retroscena del mercato editoriale italiano e dei rapporti con le agenzie letterarie straniere, e permette di seguire le traiettorie delle varie opere, osservando le strategie degli autori rappresentati e le politiche culturali degli editori italiani e stranieri. Da queste carte emergono le personalità degli autori rappresentati dall’ALI e degli editori con cui l’agenzia dialoga: tra impasse, opere contese o snobbate, diritti violati, capricci d’autore e rapporti non sempre lineari con i traduttori, la corrispondenza con Linder apre uno squarcio su l’interregno che sta tra la dimensione privata dell’elaborazione di un’opera e quella pubblica della sua distribuzione. Una finestra privilegiata su una gestione dello spazio letterario che ha segnato il Novecento, e che è tramontata con la fine dell’epoca Linder e con la parallela evoluzione del mondo editoriale che ha visto la progressiva scomparsa di quello che Giancarlo Ferretti, nel suo Storia dell’editoria italiana (Torino, Einaudi, 2004) ha chiamato l’editore protagonista.
Attualmente il sito della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori rende disponibile on line un accurato inventario dell’archivio, che è organizzato in serie annuali, al cui interno sono reperibili alfabeticamente i corrispondenti (principalmente editori, autori e agenti letterari). Nell’ambito del progetto è in corso un arricchimento dell’inventario, tramite uno strumento digitale, realizzato dalla ditta Codex, che permette di “mappare” alcuni dei contenuti del fondo, favorendo così l’interrogazione di questi materiali in modo più analitico. Questa operazione consentirà agli studiosi di orientarsi all’interno del fondo secondo il proprio oggetto di indagine, e favorirà la valorizzazione scientifica e culturale di uno degli archivi editoriali più ricchi del Novecento.